THE NEW ADVENTURES OF ZAK MC KRACKEN

- Stavolta non è un pesce d'aprile! -

Il seguito non ufficiale del mitico Zak Mc Kracken And The Alien Mindbenders era, fino a poco tempo fa, disponibile gratuitamente sul sito Lucasfan Games; purtroppo oggi il sito è stato chiuso, dunque l'unico modo per mettere le mani su questo piccolo capolavoro (a meno di non voler perdere ore di tempo su Google) è quello di acquistare il numero 3 della rivista "Retro Gamer" Ma, attenzione: non si tratta di una riedizione del mitico pesce d'aprile comparso nel 1989 su Zzap! Stavolta è tutto vero: un gruppo di fan di Zak, battezzatosi "Lucasfan", ha realizzato questo attesissimo seguito di una delle prime, originalissime, avventure grafiche delle vecchia "Lucasfilm". La storia: tutto comincia praticamente a partire dalla fine della prima avventura, come potete vedere dalle immagini qui presenti; Zak ed Annie sono in Egitto, all'interno di una piramide, dove hanno finalmente riunito i tre cristalli (giallo, bianco e blu) necessari a far funzionare il marchingegno che farà partire dalla piramide stessa uno scudo che avvolgerà tutta la Terra ed impedirà agli alieni "Caponiani" di portare a termine il loro malvagio piano di sottomettere il genere umano attraverso le linee telefoniche (tanto, a far questo, già ci pensano le compagnie telefoniche con le loro tariffe!). Nell'immagine, infatti, si vedono due alieni che osservano l'evento dalla loro astronave, sconsolati per il fallimento del loro piano. Zak ed Annie, così, possono finalmente tornare nelle loro case di San Francisco: a Zak verranno sicuramente conferiti i premi Nobel e Pulitzer, mentre Annie esprime il desiderio di fare una bella dormita...

Dopo la breve introduzione (col solito Zak che russa...) comincia il gioco e... non andate avanti nella lettura se volete finirlo da soli! La casa di Zak, negli ultimi 14 anni è rimasta pressoché immutata, c'è proprio tutto al proprio posto originario: guardate il letto, il pesciolino Sushi nella sua boccia (stavolta potrà starsene in pace lì dentro per tutta la durata dell'avventura), il "gattorologio" a pendolo, il telefono guasto; anche nel soggiorno compare il vecchio tv maxischermo col telecomando posato lì vicino in bella mostra: usatelo e partirà una puntata di Guerre Stellari, tanto bella quanto inutile ai fini del gioco! Anche stavolta il cuscino del divano nasconde qualcosa: una carta di credito, molto utile per alcuni acquisti da fare al negozio dietro l'angolo (Lou's Loans) nonché per scassinare la porta di ingresso della casa di Annie (comunque, potreste trovarla anche dietro la pianta o sotto il lavandino). Una settimana dopo, appena usciti di casa, infatti, nella cassetta delle lettere, troveremo un buono per avere del formaggio e... una lettera in cui c'è scritto che Annie è stata rapita e portata a Bogotà! Dopo una visitina al nuovo negozio di videocassette che ha aperto una nostra vecchia conoscenza (ricordate l'hippy dell'aeroporto?), ci accorgiamo che di fronte al panificio "Le Bakery" (stavolta definitivamente chiuso, ma sempre con la bandiera della Francia messa al contrario) è parcheggiata la nostra nuova auto, peccato che le chiavi sono cadute nel water, dice Zak! All'angolo, come al solito, c'è l'autobus col conducente addormentato; stavolta niente kazoo per svegliarlo, meglio...

...una sega elettrica (la troviamo da Lou)! Guarda caso, compare un filmato con altre due vecchie conoscenze: Melissa e Leslie, le quali si apprestano a tornare sulla Terra da Marte e dicono di aver spedito a casa di Annie (chissà con quale corriere?!?) una tanica di benzina, proprio quella che serve per far partire la sega elettrica! Svegliato finalmente il conducente, potremo andare all'aeroporto e prenotare un biglietto dalla consolle fai da te mentre partirà in sottofondo la canzone "Every Breath You Take".

Ovviamente ci fiondiamo a Bogotà e, dopo aver attraversato la giungla (tranquilli, non è lunga e frustrante come nel primo episodio), ci troviamo al cospetto di Annie e dei suoi rapitori; il vecchio ci chiede, in cambio della sua libertà, nientemeno che... il quadro della Monna Lisa! Andiamo al Louvre, decisi a scattare una foto al famoso quadro con la macchina fotografica acquistata da Lou, ma il guardiano ci blocca perché il museo è chiuso. Andiamo, quindi, a Seattle e, laddove c'era l'albero con il famoso scoiattolo a tre teste, troviamo un venditore di hamburger alla carne (sintetica) di scoiattolo; prendiamo l'hamburger ed usiamo il coupon trovato nella posta per avere del formaggio. Proseguiamo per il Vietnam, dove, dopo aver attraversato un'altra giungla, ci imbattiamo in un bel mazzo di fiori soporiferi (gli stessi usati per far addormentare i cani in Monkey Island!). Da notare gli aeroporti un po' più disastrati presenti in Africa e Asia...

Questi fiori possono essere estirpati solo mediante una pala, proprio quella vista nel deserto della Namibia, ma... l'archeologo lì presente non se ne andrà finché non troverà almeno un reperto! Andiamo, così al museo di Berlino e diamo alla signora la videocassetta noleggiata accanto a casa nostra (Jurassic Park!) così se ne andrà a guardarla e Zak sarà libero di impadronirsi di un osso preistorico che farà "casualmente" trovare all'archeologo; quest'ultimo lo prenderà e subito andrà a consegnarlo al museo più vicino. In Brasile troveremo uno sciamano che estrarrà dai fiori l'essenza soporifera che, messa nel panino preso a Seattle, farà addormentare il guardiano del Louvre. Una volta fatta sviluppare la foto della Gioconda dal fido Loan, servirà una cornice per farla sembrare identica al quadro originale... Dove trovare la cornice? Alla merceria dietro l'angolo? No, "basterà" andare in Congo e, entrati in una capanna, potremo tranquillamente impadronircene. Il trucco funzionerà alla perfezione e Annie sarà liberata, ma... Brutte notizie dallo spazio: la navicella di Melissa e Leslie è rimasta a secco (non si sa se per colpa dell'una, che ha lasciato l'aria condizionata accesa per tutto il viaggio, o dell'altra che ha voluto per forza passare dal Monolith Burger, facendo allungare il percorso...) e si è fermata sulla Luna (dalla quale si ammira la Terra, circondata dallo scudo verde...). Le loro vite, come dice Annie, sono nelle mani di Zak!

Per prima cosa, dunque, andiamo a farci una bella pizza a Roma, dalla famosa pizzeria "Snuckey's", quella dietro al Colosseo, avete presente (si vede dalla foto!)? Lì, a sorpresa, scopriremo che c'è uno dei rapitori di Annie che ci dirà che non può fare pizze perché è finito l'ingrediente fondamentale che, come tutti sanno, è il formaggio... proprio quello che noi abbiamo preso a Seattle! Con la pizza ancora calda (?), rechiamoci al castello di Berna dove, spacciandoci per "il ragazzo della pizza" potremo entrare ed impadronirci del TRACTOR BEAMER (trattore irraggiante ???), l'aggeggio grazie al quale potremo far rientrare sulla Terra Melissa e Leslie (non chiedetemi come funziona tanto prima o poi ve lo spiegherà Laurenti a Striscia La Notizia). Ma... non funziona (s'è rooooaaaatttt!), serve una sorgente di energia! Andiamo, quindi, a Shangai a fare una bella gita in sottomarino e... sorpresa! Troviamo le chiavi dell'auto che erano finite nel water (infatti Zak dirà: "Ecco dove finisce tutta la roba che gettiamo nel water!")! Possiamo così aprire il cofano dell'auto e prendere la batteria per collegarla al tractor beamer... peccato che è scarica! Portiamola a Stonehenge e mettiamola sull'altare: subito verrà colpita da un fulmine che la ricaricherà. Il tractor beamer è finalmente pronto per funzionare, bisogna puntarlo verso la luna che, come tutti sappiamo, è visibile solo dalla Grande Muraglia cinese! Melissa e Leslie sono salve! Annie e Zak si ritrovano, dunque, a Miami con l'intento di andare a fare una bella crociera, dove? Basta guardare il depliant presente nell'inventario: ai Caraibi!

Parte così la musica di Monkey Island e i due fanno la fine di Guybrush: imprigionati in un covo di pirati!

Il gioco, anche se più breve e meno difficoltoso, riprende perfettamente lo spirito dell'originale uscito nel 1988, tanto che ci si dimentica che è stato realizzato da un gruppo di fans di Zak e non dalla Lucasarts; l'interfaccia punta e clicca e l'ambientazione 2d dimostrano egregiamente di essere ancora attuali nel secondo millennio! L'inventario, come potete vedere, riprende lo stile di Monkey Island e le musiche (in formato midi) sono pressoché strepitose: andate a casa di Annie, per esempio, e, accendendo lo stereo, si sentiranno canzoni degli Aqua e di tanti altri gruppi musicali di oggi. Per finire, un grazie ai realizzatori, che hanno dimostrato che al giorno d'oggi, con un piccolo file freeware di poco più di 7 Mb, è possibile realizzare un gioco che meriterebbe almeno uno dei premi qualità delle varie riviste italiane di videogiochi, se non altro per averci consentito di ritornare indietro nel passato e farci rivivere i magici momenti in cui le avventure grafiche muovevano i loro primi passi nel campo videoludico.

Sullo stesso sito (lucasfangames) era scaricabile anche la versione riveduta e corretta a 256 colori del vecchio Maniac Mansion! Un vero peccato che sia stato chiuso.

 


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